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mercoledì, 22 giugno 2016
Riflessione sul karma (suggerimenti per la chiusura estiva del Centro).
Ci è stato detto:"Io parlo all’umano di questa terra, all’essere che suda, si affatica e tante volte domanda il perché di una vita così tirata e faticosa, senza trovare risposte soddisfacenti circa la vostra esistenza. Voi non sapete quanto ottenete con questa vostra sofferenza, non sapete l’evoluzione che fate col vostro martirio di ogni giorno che passa, nell’attimo che fugge."

(Fratello Saggio, 25.02.83).


Neri più volte ha spiegato che questa sofferenza è figlia del nostro egoismo, della nostra personalità. "Ma cos'è la personalità? La personalità non è altro che il nostro karma, non è altro che quella parte di noi che ci fa soffrire e ci fa riconoscere di essere umani, venuti sulla terra per scontare, per pagare un debito che alle volte noi non conosciamo. Un debito che quasi non accettiamo, perchè tante volte diciamo "perchè a me, perchè proprio a me?" Ma perchè sì, dovete soffrire per un karma che voi vi siete procurati o forse dovete soffrire per il male del mondo...E' il perchè delle nostre cattiverie, è il perchè non abbiamo ancora conosciuto il nostro io interiore che si trasforma in "sè divino", lasciando tutta una nostra personalità."

(Neri, approfondimento 15.12.93 pagg.2-3).


Il giudizio è già avvenuto e anche la sentenza, e siamo stati noi ad emettere l'uno e l'altra quando eravamo nell'Aldilà. Sono state fatte alcune domande su questo punto ad una Entità che ci si è rivelata una sola volta e che ha voluto farsi chiamare l'Eremita. Ecco quelle domande, con le risposte:


Domanda: dopo avere peccato in questa vita, se sopravviene il pentimento, viene tenuto conto lo stesso del peccato, dopo il trapasso?

Risposta: “Non è questione di tenere conto, è che voi stessi vi condannate, in quanto il rimorso che provate in questo passaggio è la condanna che vi date: il vostro pentimento è condanna. Nessuno vi può giudicare, poiché voi stessi, vi siete già condannati in questa vita terrena. Voi soffrite per lo sbaglio fatto, e pagate.”


Domanda: allora, pagando subito le conseguenze del peccato, questo viene annullato e dopo il trapasso, non si dovrà ancora pagare per esso.

Risposta: “No, però se fate del male e godete nel farlo, allora vi punite dopo il trapasso, ma vi punite sempre da soli. Quando trapassate vedete la Verità, vedete tanta Luce che avvolge gli altri e non voi, e questo dolore di solitudine interiore, vi fa disperare così tanto, che allora vi autocondannate e cominciate a fare vita astrale.”

Domanda: dopo il trapasso, se non si vuole più incarnarsi, ma fare evoluzione mediante la vita astrale, ci può essere consentito o si deve forzatamente incarnarsi ancora?

Risposta: “Sarete voi a sentire o meno questo desiderio, la decisione sarà soltanto vostra.”

Domanda: chi ha doti medianiche e ne fa uso scorretto, perché tali doti continuano ad essergli lasciate?

Risposta: “Perché toglierle loro? Potete voi comprendere o conoscere il loro karma? Lasciate fare, ognuno ha il suo mulino; non vi preoccupate, ognuno si preoccupi per sé. Questa è la prima regola dell’evoluzione dell’uomo, è la prima grande regola. Luce a tutti.”

(L'Eremita, rivelaz. 14.1.83, parte finale)



Neri, nel tempo, ci ha fatto molti esempi di scelte di karma, ma una in particolare è stata particolarmente intensa, come rivelatrice è stata la spiegazione che ne è seguita:



Neri:" Questa è la nostra vita, ognuno di noi al trapasso troverà la vera bellezza divina, perché troveremo noi stessi. Oh quante volte le nostre Guide hanno detto: voi siete i morti, noi siamo i vivi!

Abbiamo avuto un esempio bellissimo in una seduta fatta l’altro giorno dove io avevo un’Entità, si faceva chiamare Fratello Sofferenza. È venuto per tanti anni, le prime ricerche risalgono al 1976, faceva da Guida. Era stato ucciso, aveva sofferto tanto, non ha mai voluto rivelare il suo nome, si faceva chiamare Fratello Sofferenza, sofferenza fino al punto che un giorno venne a salutarci e disse: da oggi non mi presenterò più, mi dovrò reincarnare in una famiglia ricca che all’inizio farà progetti su di me; però nel crescere, nei primi anni della mia vita io comincerò a peggiorare, mi storpierò, sarò gobbo, avrò le braccia piegate.

Ci salutò con le lacrime dicendo: ciao fratelli, ecco io vi lascio e quando vedrete agli angoli di un marciapiede uno tutto storpio che chiede l’elemosina, pregate per me perché quello potrei essere io. Commosse tutti e fece piangere tutti.
Nei primi anni della sua vita i genitori non lo potevano più vedere, mentre camminava con le mani in terra e si tirava il suo carrettino perché non poteva più camminare. Ha benedetto quella macchina che lo ha ucciso, lui non doveva morire così giovane. Una macchina l’ha preso di spalle e l’ha travolto e l’ha ucciso, perciò non ha potuto finire il karma, però dice: ho benedetto chi mi ha ucciso.

La sostanza però è un’altra, lui dice "avevo peccato di orgoglio", pensate! Ecco, non è a caso: lui aveva peccato di orgoglio, essere storpio giù sulla terra, perché voleva fare evoluzione in una vita sola. Lui nasce bello, forte, pieno di quattrini, la macchina e soldi in tasca, il suo karma è leggero, ma ha peccato di orgoglio e se ne è accorto, poi ha ringraziato chi lo ha ucciso.

Pensate quanto è umile un’anima che si presenta e dice questo. Noi non l’abbiamo mai detto: io ho peccato di orgoglio!

E quante volte noi pecchiamo di orgoglio?

E dopo, nonostante tutto, ci rammarichiamo se una cosa non ci viene data, o se un’altra non ci capita proprio come la volevamo. Ci dobbiamo accontentare di quello che abbiamo! È di poco che noi ci cibiamo, è del lavoro, è della sofferenza che noi proviamo attimo per attimo, è questa che ci fa fare evoluzione; senza sofferenza nessuno di noi fa evoluzione....

Il karma. Qui noi siamo trenta e tutti abbiamo un karma diverso, perché? Ci sono quelli più evoluti e quelli meno evoluti. Quelli che hanno fatto più reincarnazioni hanno un karma più leggero, chi ne ha fatte meno ha un karma più pesante, perché deve raggiungere quella meta.

Se uno in una corsa si ferma a metà non potrà dire che ha vinto, ma addirittura è un perdente perché si è ritirato, non ha fatto tutto il tragitto, ma si è fermato a mezza strada. Giusto? E così è nel karma.
Ognuno lo sceglie da solo; perché? Perché dice: io in questa vita voglio tentare, voglio fare tante cose, oppure ho fatto tanti sbagli in una vita passata, per riparare a quegli sbagli io voglio e scelgo questo. Gli viene dato quel karma e nessuno glielo toglie, ma almeno, attenzione, si può alleggerire. Perché se lui, venuto sulla terra, accetta il karma e lo porta avanti con onore allora gli viene diminuito, tutti i giorni che passa lo supera, lo vince, lo conquista e allora gli viene alleggerito volta, volta.

Scusate come è possibile che ci sia il signore, il ricco che ha tutto e il povero che non ha nulla ed è anche malato? Ma perché? Perché ha fatto tante reincarnazioni, ha avuto il premio di una vita più facile, perché gli viene dato per diritto di evoluzione.

Quello che chiede l’elemosina oppure il marocchino che ti dice: mi compri? Quanto mi dai? Non sono tanto evoluti perché fanno quella vita per vincere, per fare evoluzione; ora sono nell’inconscio, sono venuti giù, non si ricordano più di nulla, ma l’hanno scelto loro di venire a vendere oggettini, di essere umiliati da tutti perché forse in vite passate loro stessi potevano essere persone importanti che avevano umiliato o fatto schiavi per lavorare. Sicché non bisogna avercela con chi ha più soldi di un altro, no! quello ha più soldi perché ha fatto più evoluzione di te, oggi ha un premio che gli viene dato per avere una vita…perché facendo evoluzione vita dopo vita il nostro karma diventa più leggero.

Pensiamo nel medioevo o ancora prima dove l’uomo valeva meno di niente, veniva ucciso proprio dal padrone, si arriva ad un punto in cui l’uomo non valeva niente perché tutto doveva ancora progredire, tutto consisteva nella crescita di ognuno di noi. Mano a mano che noi abbiamo fatto evoluzione, tutto il ciclo della terra ha fatto evoluzione.

Abbiamo avuto la luce, il progesso, perché? Perché le menti umane, facendo evoluzione, hanno dato la possibilità di dare un benessere maggiore a tutta la comunità. Perché ognuno di noi contribuisce con la sua intelligenza, con il suo modo di fare o di agire sulla terra per dare un po’ di benessere agli altri....

Sì, noi tutti siamo nati per far fare evoluzione agli altri.

Ognuno quando nasce si sceglie la famiglia e scende in quella famiglia per far fare evoluzione anche ai genitori, oppure se nasce in una famiglia dove i genitori sono retti, bravi, buoni sono i genitori che faranno fare evoluzione al figlio; c’è un dare ed un avere, una stadera che deve trovare l’equilibrio perfetto e il peso giusto.

Nulla avviene a caso.

Tante volte si dice: io ho avuto una mamma, un babbo che erano egoisti, cattivi, ah! Ma tu sei venuto al mondo con il tuo esempio, siamo venuti sulla terra per far fare evoluzione a loro....
Ci sono due aspetti: la persona più evoluta dice: voglio scendere giù, voglio avere la famiglia, vivere gli ultimi anni perché questa sarà forse l’ultima vita o la penultima, non si sa, e scelgo un po’ di benessere per aiutare chi soffre. Però ci sono tante persone evolute che nascono come San Francesco, Padre Pio, evolutissimi, già arrivati, sono nati per essere martirizzati, criticati ed uccisi, per far fare evoluzione agli altri.

Se penso a Padre Pio, quanta gente ha chiamato intorno a sé! Un San Francesco, quanta gente ha chiamato, eppure era un uomo arrivato, se non fosse stato un uomo evoluto come avrebbe potuto attirare tanta gente? Però ha sofferto, ha sofferto perché? Perché doveva essere di esempio agli altri.

Gesù che è morto sulla croce, più evoluto di Lui! Perché è stato crocifisso ed ha sofferto? Per dare una dimostrazione a tutta l’umanità che noi bisogna soffrire, perché solo con la sofferenza possiamo fare evoluzione.

La ricchezza viene scelta come prova, perché uno nella ricchezza si lascia perdere, si mette a fare del male perché ha le possibilità per farlo, allora certamente non fa più evoluzione ma si ferma e pagherà il male che fa. Questo è chiaro. Perché se uno viene sulla terra e fa del male, o che sia evoluto o meno evoluto il male che fa lo paga."

(Neri, approfondimento 13.6.92, parte finale)


Questi sono alcuni spunti di riflessione per il periodo di chiusura estiva del Centro, che incomincia domani, giovedì 23 giugno.

Il Centro riaprirà mercoledì 21 settembre 2016, ma chi vuole, può scrivere al Centro a questo indirizzo: "centroilsentiero@virgilio.it". Alla riapertura riceverà risposta.

Grazie! Tanta Luce e tanto Amore a tutti dal Maestro Neri e da Maria.

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