N. 52 - IL MAESTRO - 03-05-95 - PARABOLA DI DIO, DEL CONTADINO E DELLA BUFERA
Questo contadino, che non ha grandi risorse di intelligenza, guarda la terra un po’ arida, guarda l’erba che è un po’ secca. Egli però non sa come fare, non trova soluzioni poiché tutto il lavoro che egli fa, lo fa solamente per abitudine, e così vanga e pensa che la terra è arida, ma non sa che Dio, in quel momento, sta guardando proprio lui.
Il Signore sorride della sua poca fantasia, della sua poca intelligenza, e allora raccoglie le nubi, raccoglie e avvicina tutta la bufera che c’è nell’universo e avvisa il contadino di tornare a casa: ma egli è distratto, continua a vangare.
E allora nubi nere si addensano. I lampi, i tuoni, si fanno sentire. Con molta meraviglia, alza gli occhi e vede che è già tutto scuro, ma continua a lavorare mentre grosse gocce cominciano a cadere sul suo terreno e sopra di lui.
Pianta la vanga in terra e cerca di avviarsi verso casa, ma i tuoni si fanno più minacciosi, l’acqua si fa sempre più forte. Ma lui, come preso da tanti pensieri cammina tranquillo, anzi, sul ciglio della strada del suo campo, vede dei ciuffi di erba che non aveva colto, li strappa per ripulire meglio.
Ma ecco che il lampo si ripercuote su tutta la terra. Il suo rumore è fragoroso. Il contadino ora guarda attentamente il cielo e aumenta il suo passo. Cammina sempre più svelto, ma i lampi che si ripercuotono nell’universo, gli fanno tremare le gambe.
E le gocce che cadono… la pioggia, sempre più fitta cade sopra di lui e le nubi si addensano sempre di più, il buio si fa ancora più intenso, non sa che fare. Ora corre lungo la strada del suo campo e si trova in mezzo alla bufera più grande, eppure la sua intelligenza è così piccola che non si domanda il perché.
Ecco ancora tuoni e fulmini, le nubi si addensano sempre di più facendo tutto scuro sulla terra. Questa volta ha paura. È tutto fradicio dall’acqua che sta cadendo e non dice niente e non sa parlare, pensa solo di arrivare presto alla sua dimora.
Ma Dio che lo guarda, vuole aumentare in lui l’intelligenza perché questo contadino è buono, fa il suo lavoro, lo sa fare bene, con umiltà, e non prova risentimenti: egli è puro di cuore.
E allora un altro lampo tutto lungo l’universo con fragore enorme, e il buio è ancora più denso, ma le nubi scure, nere, non hanno spento il fragore del lampo.
Questa sua luce, questo suo rumore si ripercuote in tante piccole scintille di luce, raggi di luce che partono vertiginosamente da sotto le nubi, percorrono questo cielo scuro, investono il contadino dandogli questa forza, questi raggi che cadono nella sua mente e sul suo corpo. Qui avviene il miracolo!
Il contadino sente che qualcosa è successo. Sente bruciare la pelle, sente le sue gambe forti e vigorose e le sente calde. La sua pelle si sta asciugando, solo la sua testa rimane umida.
Ecco che un’altra energia che parte dal tuono, invisibile agli occhi di tutti, oltrepassando il nero delle nubi che si addensano sempre di più, scende sulla sua testa. Non sa cosa succede, ma si sente forte e corre veloce verso casa.
La sua massaia, la sua compagna gli va incontro con l’ombrello ed un asciugamano. Lui se lo mette in testa e se la rasciuga; il resto non ne aveva bisogno, era già asciutto.
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Che cosa è mai avvenuto? È certo, Dio ha voluto premiare questo contadino dai modi semplici, senza risentimento alcuno. Ha aumentato in lui l’intelligenza, ha aumentato in lui la bontà e la grazia, e per questo grande fatto che è successo lui è come se fosse stato nuovamente battezzato a nuova vita.
Cosa avviene in questi fatti? Avviene che quando un contadino o un essere umano è buono, vuole bene a tutti e cerca di fare il suo lavoro senza domandarsi neanche il perché tutto questo avviene, egli, nel momento in cui pensa così, con il piede appoggiato alla vanga ed il volto appoggiato alla mano che regge la vanga, il Battesimo è avvenuto. E come?
Il tuono che ha lanciato i suoi raggi, ha oltrepassato tutta la forza che c’è nell’aria e nell’atmosfera, con il suo fuoco ha benedetto l’acqua e l’ha resa lucente e pura.
L’acqua che cade addosso a lui, lui non la sente ma sente solo calore e amore, ma non se ne rende conto, sa che in quel momento lui comprende delle cose che fino ad allora non aveva compreso. Era stato nuovamente battezzato a nuova vita. La sua umiltà, la sua fede, avevano raggiunto il Suo cuore, il cuore di Dio.
E Dio sorride, e l’uomo, che cerca di rasciugarsi la testa, entrato nella sua misera capanna si affaccia ai vetri: l’acqua che batte e scorre fragorosa, i lampi che si ripercuotono così forti, danno quasi l’impressione che quella luce invada il contadino.
Infatti egli sente qualcosa dentro di sé, ma ora forse non si domanda il perché, sa solo guardare il cielo. Facendo ponte con la sua vista e la sua poca intelligenza, facendo ponte verso l’infinito, sorride e mormora piano piano: “O mio Dio, io so che in quest’ora qualcosa è avvenuto!”
E qui, egli si sente pieno di calore e d’amore. È felice, non parla, sorride appena, ma sa che da oggi qualcosa cambierà, e così è in parte per gli uomini di buona volontà.
Il Battesimo della terra è molto bello e va fatto, va rispettato, ma il più bello è quello che viene da Dio con la Sua Luce, i Suoi lampi, i Suoi tuoni che gridano “evviva!”; e questa grande magnificenza che accade, accadrà su ognuno di voi quando il momento arriverà. Questo è il premio che Dio vuole dare ad ognuno di voi.
Questo è qualcosa di più di un premio, perché Egli non ci lascia mai, ci vuole rinnovare e ci rinnova con il Suo fragore, con il Suo fuoco, con la Sua acqua sulla terra.
Tutto si rinnova, tutto sorride e tutto è bello poiché la vita continua nell’armonia più grande di un fuoco interiore dentro il cuore di ognuno che sa amare e perdonare.
La pace sia con voi.
