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Domanda n.46: " Per aiutare occorre convinzione"

mercoledì, 30 gennaio 2019

Domanda:
"Cara Maria, io vorrei tanto aiutare gli altri, ma non so come fare, non sono più tanto giovane, e non ho dimestichezza con gli ospedali, con gli ospizi, con i luoghi di dolore, anzi, ti dirò che ne ho paura e cerco di starne lontano. Come posso fare allora per aiutare un amico che soffre?, con quali mezzi? con il pensiero? con la preghiera? Ma come, ci sono tecniche che mi possono aiutare in questo?”

Risposta:
“Caro Mario, intanto, se cerchi di capire vuole dire che sei pronto, che sei risvegliato, che sei sul giusto percorso. La tua guida, il tuo maestro spirituale viene a te se tu lo cerchi, ti insegna se tu lo chiedi, ti dona conoscenza se tu vuoi sapere.

Quanto all'aiutare gli altri, non ci sono tecniche particolari, né riti speciali da seguire, tutto è rimesso al tuo cuore e alla tua mente. La cosa fondamentale è che dobbiamo avere l'energia sufficiente per essere positivi. Il male di per sé non è uno sbaglio, il male è necessario per evolversi, tutto serve, tutto fa parte del Disegno Divino (leggi, se vuoi, anche la risposta n.41:”Il dolore ci purifica”). Non si deve vivere il male come se fosse una catastrofe. Non ci dobbiamo disperare, perchè sono proprio la nostra disperazione e la nostra paura che alimentano il male.

E' normale provare indignazione nel vedere soffrire gli altri. Tu sai perchè si prova? Se proviamo indignazione, è perchè ci siamo già passati, è già successo proprio a noi in una vita precedente, ma deve essere un attimo, e poi basta, poi dobbiamo tornare ad essere positivi, ad avere convinzione nel fatto che tutto fa parte del Disegno Divino che si sta realizzando.

Ed è la fede che ti dà il segno di ciò che fai. Non è difficile averla: la fede altro non è che convinzione profonda, convinzione che è cresciuta fino a diventare grande, incrollabile. Quale convinzione? Quella di essere creature divine.

Attingendo dentro di noi, si attinge alla nostra scintilla divina. “Bisogna essere convinti che siamo divini” ci dice Neri (approf. 7.2.90 su 24.1.90, pag.7). La convinzione è una crescita, una presa di coscienza, uno stato dell'essere. Solo così puoi raggiungere gli scopi che ti prefiggi, come ad esempio aiutare gli altri con il pensiero e con la preghiera. Solo con la forza della tua convinzione.

Su questo punto, puoi leggere queste parole di Neri ad un componente del Centro che gli aveva chiesto come faceva ad aiutare gli altri:


“Vedi, quando io prego e prego per aiutare un qualcuno, lo posso visualizzare per mandargli energia positiva affinché mi senta; io di solito mi metto le mani qui, tre dita, come faceva Astra (Neri si mette sulle tempie le tre dita centrali unite) e penso intensamente, ed intensamente mi immedesimo nella persona e prego Iddio, proprio con una convinzione profonda: questa convinzione deve essere forte, perché se non trasmetti con forza, ma trasmetti tanto così per fare, la tua voce si sperde appena esce dal tuo corpo; non esce neanche dalla tua bocca perché cade subito, non ha forza, non ha energia, non ha amore; ma trasmettila dentro di te, immedesimati dentro di te come dire: ‘Ecco, in questo momento io voglio pensare a te! Ecco, anime mie, Guide mie, forza, aiutatelo, deve guarire! deve guarire!'

Tu devi guarire, devi guarire! Tu sei lontano, ma io trasmetto con forza perché il mio pensiero ti arrivi: deve entrare dentro di te! Deve penetrare dentro di te, sia nella mente che nel cuore!

Tante guarigioni che ho ottenute, le ho ottenute proprio perché io ho urlato dentro di me insieme alle mie Guide e allo Spirito Santo: ‘Forza, forza! Deve essere aiutato! Forza!’ Ecco, ho cercato proprio di fare uscire la voce non tanto dalla parola, quanto dal fascio di Luce che mi usciva dal terzo occhio, proprio per illuminare, e questo fascio si doveva allungare, doveva centrare il bersaglio: quest’anima che aveva bisogno!

Allora, solamente allora, tu quell'anima la puoi avvolgere di tanta Luce e la puoi far guarire, ci riesci! Perché non è data una limitazione a noi tutti, noi non siamo limitati, noi siamo tutti esseri divini! Non ve lo dimenticate mai!

Bisogna essere convinti che siamo esseri divini, perché altrimenti la nostra voce si perde nel nulla, si perde come si perde la nostra convinzione. Bisogna avere forza, forza, forza! È solo quando si pensa nella maniera di voler centrare, di volere aiutare, di dare il nostro amore, il nostro bene, le nostre energie, tutto!

Perché ciò che ho non mi appartiene, ma mi è stato dato perché io lo possa offrire, lo possa ridonare. Se io non riesco a ridonare ciò che provo: le mie emozioni, il mio amore e tutto quello che c’è dentro di me, tutta la forza interiore, la spiritualità che c’è in me... io non sono che un cieco che cammina, un sordo che non ode! Svegliate in voi quello che è dentro di voi, vi appartiene, ché esso è sordo e muto. Ma è questa la sostanza! Non dobbiamo essere né sordi e né muti, ma la nostra energia interiore si deve sprigionare, sviluppare!

Il Maestro dice: ‘Voi siete Fiamma!’ Fiamma significa il calore dell’Amore, il calore della conoscenza, il calore della bellezza divina, il calore della bellezza dei vostri sentimenti, della vostra pulsazione del sangue, il calore della vostra parola, della vostra vista, del vostro udito!

Tutto è calore, perché tutto è Luce e ognuno di noi ne ha in abbondanza! Resta solo il fatto di saperla offrire, di donarla con questa forza, ed allora io urlo, ma certo che urlo insieme alle mie Guide, io urlo in mezzo a tutta la creazione, affinché, come fa il sasso nell’acqua possa ingrandirsi, e questi grandi cerchi possano avvolgere quello che soffre, quello che sente, ma soprattutto quello che è sordo e muto.

Se noi riusciremo a tutto questo, allora il nostro urlo non sarà perso invano, ma sarà seminato e sarà raccolto da tutti coloro che soffrono ed hanno bisogno di noi!”

(Neri approf. 7.2.90 su riv. 24.1.90, pagg.7-8).
Campana
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