Menu
Domanda n.110: ”Tornare ad essere una cosa sola” (l'inizio del percorso dell'anima)
- martedì, 15 febbraio 2022
- Domanda:
- Cara Maria, non riesco a ritrovare una rivelazione che raccontava della prima venuta delle anime sulla terra. Nella tua risposta n. 66 c'è una sintesi interessante della storia umana (rivelazione del Maestro 7.12.88), dove si dice che le anime si sono scisse con l’esplosione iniziale dopo il peccato di orgoglio, ma vorrei capire meglio come la scintilla favillare si è divisa e quando sono iniziate le incarnazioni e con esse il risveglio dell'anima.
- Risposta:
-
Cara Anna, nella rivelazione 17.2.88 Luigi dice: “Cominciando, dalla creazione e dalla vita, da Noè, dove tutto ricominciò daccapo: da lì ricominciarono la vita e la sua evoluzione.” L'universo esiste da sempre, come sai (vedi le risposte nn. 104 e 105 sulla creazione), mentre la nostra evoluzione inizia dopo il famoso atto di superbia. E storicamente inizia da Noè, dal diluvio universale (v. risposta n. 66).
Dopo l'atto di superbia, siamo stati respinti da Dio, e la scintilla favillare che ci teneva uniti si è scissa e divisa in mille e mille parti. Ogni anima ha avuto bisogno di una guida, che la spingesse a reagire per cominciare a fare la sua evoluzione: la guida le parlava in continuazione fino a che l’anima non ha incominiciato a prendere coscienza. Piano piano, dopo molte vite, l ’anima ha cominciato a capire e ad avere consapevolezza di essere una piccola luce.
In questo percorso di lenta crescita le anime si sono interscambiate fra di loro facendo da guida l’una all’altra. Dopo altre reincarnazioni, l'anima ha cominciato come ad accendersi, cioè a fare luce nel proprio corpo e a dire: “io sono”. E con questa maggiore conoscenza ha incominciato a svilupparsi anche l’intelligenza e l’essere umano ha iniziato a capire che la sua anima aveva un corpo e che quel corpo le serviva per realizzare il proprio karma sulla terra.
Nel passaggio successivo l’essere umano ha cominciato ad essere più adulto nella propria individualità, e la sua luce ha iniziato ad espandersi e ad uscire dal proprio corpo: ecco, era nata l’aurea, quell’aurea che oggi solo i veggenti possono vedere. Ed è proprio tramite l'aurea che le anime gemelle si riconoscono e si avvicinano per simpatia, che è “amore di vibrazione” come dice il Maestro.
Come vedi, un processo che è durato millenni del nostro tempo, un processo che ha dovuto faticare. A poco a poco l’uomo sta diventando sempre più evoluto, le anime gemelle a lui più vicine si immedesimano, e l’anima si ingrandisce e diventa più intelligente e più grande.
Su tutto questo ti riporto una rivelazione del Maestro e alcuni chiarimenti di Luigi:
“La pace sia con voi. Se il peccato fu d’orgoglio, staccativi da Dio, respinti da Lui, esplodeste dividendo così in mille parti quella scintilla favillare che vi teneva uniti. Perché foste divisi? Perché in un’unità così grande com’era, rappresentavate un pericolo per voi stessi e per le altre vibrazioni di Luce che vi circondavano. Una volta scissi, le vostre scintille favillari furono disperse. L’essere umano, prendendo una forma molto primitiva, l’anima afflosciata dentro senza forza alcuna, si lasciava dondolare da tutto quello che lo circondava: non sapeva reagire.
Ecco il perché nacque in quel momento una Guida, una Guida che potesse aiutare l’anima nell’interno dell’espressione umana, affinché si risvegliasse. Quest’anima, anima gemella, tormentava il corpo, tormentava l’anima affinché potesse reagire per cominciare a fare la sua evoluzione. Perciò l’anima camminava, vagava accanto al corpo umano, di fianco. Parlava in continuazione fino a che, l’anima all’interno, prigioniera di quel corpo primitivo, poteva appena appena prendere conoscenza. Dopo molte vite, prendeva conoscenza che ella, lei stessa, anche così misera, anche se così poteva essere un’idea di un’anima, cominciava a balbettare ed a prendere coscienza di essere una piccola luce.
Molte vite passarono, e le anime si interscambiavano fra di loro facendo da Guida l’una all’altra; a poco a poco l’anima cominciava a prendere questa conoscenza di essere ella sveglia, almeno in se stessa. Ancora con molte reincarnazioni, ella cominciò ad accendersi, a fare luce nel proprio corpo, nell’interno di quel corpo. Cominciò la meditazione e la presenza di dire: io sono. E quell’io è rimasto ancora presente, nonostante le evoluzioni fatte è rimasto acceso dentro ogni piccola anima.
Ma dopo tanto l’anima cominciò ad accendersi, ripeto, ed a espandersi attraverso il proprio corpo; rasente al proprio corpo, cominciò ad illuminarsi. E il corpo prendendo più conoscenza, l’intelligenza cominciò a svilupparsi e l’essere umano cominciò a lavarsi, a pettinarsi, a conoscere ed avere una conoscenza che lei [l’anima] aveva un corpo, prese conoscenza del proprio karma. Ma era più facilitata di oggi perché doveva risvegliarsi, e per prendere questa conoscenza ella doveva vedere la sua anima, il suo spirito Guida che la portava avanti nella sua evoluzione. Se non avessero avuto un briciolo di veggenza, nessuno si sarebbe mai risvegliato per prendere conoscenza. E proprio per questa piccola veggenza che ognuno aveva, poteva dialogare col proprio spirito Guida.
E questo non bastò. L’essere umano cominciò ad inventare macchine, ad essere più adulto nella conoscenza, ad essere più adulto nella propria personalità e individualità. La sua luce cominciò ad espandersi e ad uscire dal proprio corpo: ecco, era nata l’aurea, quell’aurea che oggi solo i veggenti possono vedere e riconoscere. Cosa poteva poi dare all’essere umano? Questo non poteva bastare, perché come l’aurea era cresciuta dal proprio corpo, personalmente, ogni essere umano della terra perse quella parte di veggenza poiché dialogava solamente, richiamava solamente con la propria evoluzione, col colore della propria aurea, perciò l’aurea faceva da richiamo. Ecco che allora avvicinate a lei molte anime gemelle per amore di vibrazione, si riconoscevano solo per simpatia.
Un processo che è durato millenni del vostro tempo, un processo che ha dovuto faticare. E a poco a poco che l’uomo diventava sempre più evoluto, le anime gemelle a lui più vicine si immedesimavano, e l’anima si ingrandiva e diventava più potente, più intelligente, più grande e più grande era il suo modo di ricezione verso l’esterno del proprio sé interiore. Essa cominciò a dialogare ed a sentire tutte le vibrazioni della creazione.
Dopo processi e vite passate, molte anime si sono riunite, come ognuno di voi, nella propria anima; Io vi posso dire che non siete più quell’anima piccola, isolata, scissa, dell’inizio della creazione, ma ognuno di voi si è già rincontrato, reimmedesimato con molte anime gemelle.
Quando vi siete trovate allo stesso momento dello stesso grado evolutivo, dopo il trapasso vi siete reimmedesimate. Perciò ognuna di voi non è più un’anima isolata, stanca e lontana da tutto, ma si è ingrandita con tante anime gemelle. Oggi, che è passato tanto del vostro tempo, vi rincontrate ancora. Vi trovate così felicemente accanto alle vostre anime, o spose o fratelli, e vi domandate il perché di tanta simpatia. Questa è solamente l’anima gemella che si è fatta riconoscere in voi.
Ma succede di più. Non basta questa grande unione, non basta essere marito e moglie, o compagno e compagna, ma oggi due esseri che vivono insieme come fratelli sono anime gemelle, l’uno, anche sulla terra, non si può distaccare dall’altro. Perché? Perché per questa attrazione di individualità che sentono a contatto del proprio fratello o della stessa anima, essi non possono vivere più distaccati.
Ecco, Io vi ho parlato vagamente di un processo che vi fa rincontrare e riunire. Ma questo non basta: ecco perché voi siete qui, nessuno escluso. Vi siete riconosciuti, e grazie a questo Figlio (Neri Flavi), noi possiamo facilitare il compito per potervi riunire, affinché, nonostante quelle scissioni e quell’esplosione che esistono fino dall’inizio di un lontanissimo tempo, voi siete portati a poco a poco a riconoscervi, a rincontrarvi, voi siete qui per ritornare ad essere una cosa sola… una cosa sola! Ecco perché noi vi parliamo, ecco perché la necessità di formare un’Anima di gruppo, come voi la chiamate, Io direi: “Un’Anima divina.” Pensate un po’, tutti voi tornare ad essere un’anima sola!
Unitevi nel pensiero, nella preghiera, unitevi nell’amore, unitevi in tutto quello che vi può far comodo ed essere utile. Che il vostro spirito brilli e le scissioni spariscano. Siate compatti e uniti e divulgate la Parola, ma non a chiacchiere, che sono molto facili a dirsi! Portate l’esempio, e come dice il Maestro Luigi… “Se troverete la chiave giusta, conoscerete la Verità,” avrete la vita già nell’eternità.”
(Il Maestro 20.5.89)
“Quando voi eravate uniti, eravate una grossa forza, una grande Luce: eravate Dio, accanto a Lui, non dentro di Lui. Come tanti tasselli, come una dama, eravate divisi, anche se uniti, ma non compenetrati, non immedesimati, non plasmati dentro alla grande Luce. Voi eravate una luce che veniva data da Dio. Ma non poteva Dio tenervi per la vostra superbia del dire ‘anche noi siamo Dio’. Dio non poteva tenervi uniti con un’intelligenza tanto grande quale eravate, vi doveva dividere, sminuzzare, fare in tanti pezzettini e con un’esplosione lanciarvi uno lontano dall’altro, per dare la possibilità di un incontro col quale potevate riconoscervi e ritornare insieme, ma solo dopo dure prove: unico lavaggio del vostro essere, della vostra anima.
Una volta divisi in quella maniera, ognuno di voi aveva perso, non solo la propria personalità, perché era stata divisa in tanti milioni di pezzettini, ma era divisa anche la vostra forza. Ognuno di voi doveva incominciare a fare la propria evoluzione, ma eravate senza fiato, non potevate reagire. Chiusi in un guscio di carne e ossa, ognuno di voi era quasi incosciente di apprendere, incosciente di capire, di come realizzarsi per cominciare a camminare.
Ecco che allora l’anima più vicina a voi si affiancò e nacque così l’anima gemella. Essa cominciò ad aiutare il vostro corpo stanco, perché iniziasse a comprendere e ricominciasse quell’evoluzione che è giunta fino ad oggi. Non potevate farcela da soli se non ci fosse stata un’altra anima accanto a voi, ma era l’anima della stessa anima. Essa si affiancò e vi diede aiuto. Quest’anima che si affiancò a voi era impura, era parte della stessa esplosione. Se aveste avuto ognuno un corpo, non avreste fatto mai evoluzione; allora una doveva servire a sorreggere l’altra.
Se non ci fosse stata l’esplosione sarebbe stato pericoloso perché sarebbe stata un’anima unita, una luce unita. Voi eravate Dio per riflesso di Lui, Lui vi dava la Luce, ma questa Luce vi fece insuperbire ed un bel giorno diceste: “Noi siamo svegli!” Vi eravate accorti di essere Dio non essendo Dio!
Noi avevamo una Luce, grazie a Lui che ce la dava. Tenerci uniti sarebbe stato molto pericoloso, e perché questo non succedesse, ci doveva dividere. Quell’esplosione ci divise come un razzo nell’aria. Andammo uno da una parte e uno dall’altra, perché divise il nostro essere, la nostra intelligenza, la nostra personalità, la nostra forza. Non ci poteva tenere uniti per la paura che sbagliassimo ancora. Così dopo millenni di separazione – del vostro tempo – ci ritroviamo, ma ci troviamo depurati, rinnovati, coscienti. Ecco perché vi viene svelato questo.
Nell'evoluzione non ci sono scadenze! Se ci fossero non ci sarebbero più le reincarnazioni e non esisterebbe più nulla! … Se ci fosse una scadenza, chi resta a metà evoluzione, cosa fa? Rimane lì per l’eternità? Dove sarebbe Dio? No, non ci sono scadenze, c’è solo tanta cattiveria umana.
Ecco perché siete chiamati a divulgare. Non però a mettervi sulla piazza! Parlate solo a chi vi può sentire, non parlate a chi è sordo, perché non vi capirebbe mai. Non parlate a chi non vi vede, perché questi è ancora nella sua cecità. Parlate invece a chi vi può vedere e a chi vi può udire. Scrivete, affinché chi sa leggere possa comprendere: solo chi sa leggere!
Se non c’è umiltà, non c’è unione, non c’è evoluzione. Con l’umiltà bisogna perdere la nostra personalità ed avere un pensiero unico. Per l’umiltà bisogna accettare tutto quello che i fratelli ti faranno, o altri che non conosci, i torti che ti faranno; essere umili, perdonarli continuamente... Oggi avrai il torto da uno, domani da un altro, e via e via e via… avere l’umiltà di perdonare sempre. Ecco perché è stato detto: “Perdonate settanta volte sette! Quando vi sarete uniti - in queste riunioni ne avrete compresa l’importanza e sarete diventati tutti più buoni - fra di voi non ci saranno più simpatie, ma sarete una cosa sola… l’Anima è fatta! “
(Luigi 20.5.89)