Menu
Domanda n.111: “La struttura dell'anima, forte, umile, paziente” (l'umiltà dell'anima che tutto dona e tutto accetta)
- domenica, 27 marzo 2022
- Domanda:
- Cara Maria, nella tua risposta alla domanda n.97 (“L'aurea è la luce della'anima”) si legge “Nell’anima in sé è lo spirito che è il centro, poi l’anima che lo avvolge, e poi l’aurea che lo difende. Fanno tre parti insieme, come fanno parte nella stessa misura il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”. Potresti dirmi qualcosa di più sull'anima? Quale è davvero la sua struttura? E, dato che è racchiusa dal corpo, segue anch'essa le leggi che governano la materia, o ne è al di fuori?
- Risposta:
-
Come potrebbe un’anima farsi comandare dalla materia? L'anima è fuori dalle regole della materia, ed è instabile perché vibra. Instabile perché in un attimo si può allargare e può raggiungere tutto lo spazio, tutto l’infinito. Instabile, perchè poi torna piccolissima e si racchiude in pochissimo posto; instabile perché non sta mai ferma, ma pulsa, si allarga e si apre e si richiude, come il battito di un cuore, emettendo continuamente energia. L’anima è una vibrazione continua, come una corrente di energia divina che tiene in vita il corpo.
Il pulsare dell’anima in continuazione forma intorno al nostro corpo quella che noi chiamiamo aurea, ben visibile ai veggenti ed ai sensitivi, ai quali il colore che essa sprigiona può far capire benissimo in che stato evolutivo si trova l’essere umano.
L'anima è energia pura, etere puro, intelligenza pura. Studiamo la nostra anima e teniamola pulita, ci insegnano le Guide, invece di contemplare il corpo... cominciamo a studiare la nostra anima, che è ragione viva, ragione vera, ragione pura del nostro essere. L’anima è senza consistenza, ma con quanta potenza!! Se volesse, farebbe esplodere nostro il corpo in un attimo e si libererebbe dalla prigione (come poi avviene al momento del trapasso). Ma l’anima è volutamente prigioniera del corpo, ed è umile e paziente perchè deve farci fare evoluzione.
Leggi questi passi tratti da tre rivelazioni, sulla struttura dell'anima e sull'importanza dell'umiltà dell'anima che tutto dona e tutto accetta.
“La vostra anima è così tanto piccola, ma com’è composta? Come si muove? Che colore è? Ed a che serve? Essa è piccola e non ha corpo; è trasparente e pulita, bianchissima, più chiara e più brillante dello stesso diamante. Ma non è ferma nella sua composizione, essa pulsa, pulsa in continuazione, mandando energie continue. Queste vibrazioni sono la fonte viva e vera, sono la fonte di una nuova vita, sono la fonte che rigenera, sono la fonte che dà vita ed è piena di sapienza. L’intelligenza che voi non sapete da cosa può nascere e com’è composta, si sprigiona interamente dall’anima, fonte-energia pura.”
(Il Maestro 4.5.88)
“La vostra anima, così sensibile, molte volte, a tutte le sensazioni terrene ed astrali, arriva ad espandersi tanto da non aver confini. Vi abbiamo parlato dell’energia dell’anima. Questa energia, etere puro, è senza consistenza, ma solo intelligenza fine, un’intelligenza pura che arriva a comandare il proprio tutto, del proprio corpo. Ma Io vi voglio dire ora: chi ha mai pensato dell’anima, chi ha mai pensato della propria miseria, della propria umiltà? Avete mai pensato quanto essa (l’anima) è grande, accettando volutamente questo corpo?
Se ella volesse, in un attimo farebbe esplodere questo misero corpo fino a farlo disintegrare, sparire.... e lei potrebbe essere libera! Ma quale accettazione grande di un’intensa umiltà, essa si contiene e non dà, dico non dà molte volte, intelligenza assoluta alla mente; potrebbe far tutto, ma non lo fa. Rimane nella sua umiltà, nella sua voluta prigionia per affinarsi ancora di più; come castigarsi per essere castigata, per essere così umilmente bella davanti agli occhi del Padre, pur facendone parte integrale.
Ma Io vi dico che in questa accettata prigionia, essa vede lo spazio, vede l’infinito, poiché in questo misero corpo – per lei come tante sbarre – essa accetta questo stato e si consola aspettando volutamente, attimo per attimo, che questo corpo si logori, che questo corpo si annienti piano piano, fino all’esaurimento del proprio suo essere. Essa aspetta con pazienza: quest’anima che tutto può, accetta umilmente il calvario di questa sua prigionia, voluta prigionia.
Oh, quanto mai, Io devo dire, quanta umiltà c’è in tutta questa creazione meravigliosa! Non è facile accettare, non è facile obbedire, non è facile donarsi. È facile donarsi a chi ci vuole bene! Oh, come è bello, come sono brava, perché io ho donato tutto a chi mi vuole bene! Provate a donarvi a chi non vi ama; provate a donarvi a chi vi odia; provate a donarvi al Padre, che tante volte credete non vi senta!
Già questo immenso sacrificio vi logora il cuore, ed allora pensate all’umiltà di chi tutto può e tutto accetta. Nulla e niente fa per difendersi, ma aspetta la vostra donazione, aspetta che ognuno di voi possa donarsi completamente. Ecco come l’anima si dona a Dio, volutamente nella propria prigione, come tanti Santi si sono donati sul calvario delle proprie sofferenze. Egli accetta e aspetta, e l’anima, consapevole, piena di forza e dello stesso potere divino, sa che il primo patto di amore è l’umiltà. Essa non si ribella, ma accetta volentieri il calvario della propria sofferenza, della propria prigione volutamente accettata.
Questo è detto ad ognuno di voi, questo è donato ad ognuno di voi affinché quella vostra dualità, quel vostro modo di esprimervi, molte volte volgare, trovi l’assopimento delle proprie reazioni: essere calmi e donarsi, pur sapendo di aver ragione. Questa è la più grande evoluzione che l’essere umano può fare, o meglio, l'anima può fare.
E questo è il primo passo con cui inconsciamente, inconsapevolmente, voi lottate la vita, ma con tanti pensieri che non sarebbero degni della vostra esistenza. A volte questa dualità vince, o meglio, soffoca il proprio spirito per rivalersi o farsi valere di un qualcosa che non ha senso.
Oh, quanti di voi in questo giorno avete detto: “Ma ora mi farò le mie ragioni: sarà bene che dica questo o dica quello! È bene che sappia…” Sciocchi! Quando avete fatto questo proposito vi siete già condannati, vi siete già attirati sulle spalle una nuova croce, la croce della vostra superbia! Perciò imparate l’umiltà, come d’altra parte è nella vostra natura: l’umiltà che tutto dona e tutto accetta, senza chiedere niente in cambio. È facile, ripeto, amare chi ci ama; ma quanto è più grande donarsi a chi ci odia!
Io vi benedico, fratelli Miei. Non voglio chiamarvi più figli, ma voglio vivere con voi le vostre esistenze, la vostra vita e poi altre vite ancora. Con voi voglio camminare sempre.”
(Il Maestro 18.5.88)
“L'anima è instabile perché vibra; instabile perché in un attimo si può allargare e può raggiungere tutto lo spazio, tutto l’infinito. Instabile, ritorna piccolissima e si racchiude in pochissimo posto; instabile perché non sta mai ferma, ma pulsa, si allarga e si richiude, come il battito di un cuore.. Si allarga e si richiude, e tutte le volte che si allarga, sprigiona energia, sprigiona amore, sprigiona vita, sprigiona luce. Si richiude e palpita, esplode e si richiude. È un modo di respirare, è un modo di essere viva. Lo può fare in un piccolo centimetro quadrato, lo può fare in cento milioni di metri quadrati.
Essendo energia pura, essendo divinità divina, non ha misura; ecco perché il Maestro ha detto, che se volesse, l’anima potrebbe far esplodere questo corpo, disintegrarlo in un attimo solo. Instabile perché non sta ferma, mai: pulsa luce continuamente.
Non vi è stato detto forse che l’essere più evoluto si sprigiona dal proprio corpo nel suo pulsare e forma l’aurea? E l’aurea, forse, non l’ha messa a protezione di questo corpo affinché non venga disintegrato sia dall’interno che dall’esterno? Forse può subire più dall’esterno che non dall’interno, perché essa, sprigionando e pulsando, formando l’aurea, forma la protezione e rafforza la propria prigione.
Non vi è stato forse sempre insegnato che l’anima, prima di scendere sulla terra si sceglie un corpo? Io oggi vi dirò di più: l’anima, prima di scendere sulla terra, se lo costruisce il corpo, poiché ha questa potenza, poiché ha questa grande forza, smisurata. Non ha bisogno che le sia dato un corpo, no, se lo sceglie in base al karma che lei stessa decide. Perciò, questo corpo se lo costruisce!
Ecco che a questo punto cadono tutti i principi della scimmia che fa evoluzione e diventa uomo… no! La progressione, lo sviluppo della specie… sì! Ma non sarà mai un’evoluzione che nasce dalla piccola pianta, dal girino, dalla pietra, ed evoluzioni su, su, su… Nella specie, ogni cosa fa evoluzione, ma in quanto al corpo, se l’anima stessa che si costruisce il corpo, se lo sceglie, se lo plasma a suo piacimento, come ognuno di voi va a scegliersi un vestito o compra la stoffa e se lo fa cucire, è perché l’anima, essendo pura divinità, ha questa potenza. Pace a tutti. Siate benedetti.”
(Luigi 18.5.88)