Menu

Domanda n.128: “I quattro cavalieri dell'Apocalisse” (i significati di una parabola universale)

mercoledì, 12 aprile 2023

Domanda:
Cara Maria, siamo dunque alla fine del mondo? Sembra proprio che siano tornati i quattro cavalieri dell'apocalisse: le guerre, la siccità, le malattie e la morte. Proprio come nei racconti testamentari, sono le punizioni che ci meritiamo?

Risposta:

     Al contrario. Dal Cielo non viene mai il male, che non esiste nel creato, né vengono punizioni divine. Ormai abbiamo detto tante volte che tutto il male del mondo è provocato da noi umani, tutto. La parabola dei quattro cavalieri è un insieme di metafore che vanno interpretate e i nostri maestri ce le hanno svelate (rivelazione Il Maestro 1.2.95 con le spiegazioni di Luigi e gli approfondimenti di Neri).

         Il racconto dei quattro cavalieri su cavalli di diverso colore compare nel Nuovo Testamento, nell'Apocalisse di Giovanni o Libro delle Rivelazioni (Ap. 6, 1-8) e contiene molte citazioni tratte dai Libri dei Profeti dell'Antico Testamento in cui sia le visioni di Zaccaria (1,8-11 e 6,1-6) che quelle di Ezechiele (6,11-12) parlano dei quattro cavalieri. Le interpretazioni sono molte, la più conosciuta è che tre di loro sarebbero portatori di punizioni divine dei peccati e sarebbero le stragi-guerre (cavallo rosso), le carestie (cavallo nero), le pestilenze-morte (verde, come l'erba secca). Il quarto cavaliere, con la spada sul cavallo bianco, era un tempo interpretato come lo spirito di conquista. Nell'Apocalisse, però, il colore bianco, che compare molte volte, si riferisce sempre alla risurrezione di Cristo, anzi In Ap. 19, 11-16 un cavaliere su cavallo bianco indica con chiarezza il Cristo risorto. A questo cavaliere viene data perciò una valenza positiva quale la forza della risurrezione che Cristo ha immesso nella storia.

     Nella liturgia cattolica Michele è l'Angelo che rivela l'apocalisse a san Giovanni (ma l'autore dell'Apocalisse pare non essere il Giovanni apostolo).

     Prima di parlare delle metafore, ti riporto qui di seguito la rivelazione del Maestro:

“PARABOLA DEI QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE La pace sia con voi! C’è qui, sul vostro pianeta terra, una città: ballavano, mangiavano e ridevano: la loro gioia era grande, fino a che, uno che era sempre di vedetta sul campanile, additò lontano con la mano e lanciò un grido di terrore. Là, tutta quella piccola città si fermò di colpo e tutti guardarono in quella direzione. Quattro enormi figure, i Cavalieri dell’Apocalisse, venivano verso la città. Avevano il volto coperto ed un grosso bastone tra le mani: era il loro bastone di comando.

La gente, quasi pietrificata, riconobbe questi quattro Cavalieri dell’Apocalisse e cominciò a piangere, non aveva la forza di poter camminare. Quando i Cavalieri arrivarono dentro le porte della città, il Re corse loro incontro, mentre la folla, in ginocchio, urlava: “Pietà per noi!”

Il Re si inginocchiò e disse loro: “Cosa volete? chi cercate?”

Camminavano uniti e due di loro risposero come se avessero una voce sola: “Non temete! non temete!” – ripeterono ancora – e fu un grande silenzio. “Sorridete e ballate, poiché questa città non sarà toccata da noi! Perché temete, già sapendo che non avete fatto niente di male?”

Ed allora il Re disse loro: “Cavalieri, cosa dobbiamo fare per ricevervi meglio?”

“Dovete essere con noi degli amici, poiché noi siamo di passaggio in questa città, siamo in pace. Non temete! – risposero ancora – Voi siete già eletti, poiché noi vi abbiamo visitato e vi portiamo la nostra benedizione. Perciò sorridete e ballate ancora. Non è forse scritto nelle Sacre Scritture: “Essi camminarono con Lui insieme? Vivevano insieme e dove andavano anche i sassi fiorivano.”

Allora, il Re, preso da grande fiducia, rispose: “Dove andate Cavalieri? possiamo esservi utili?”

“No, – gli risposero – molte città sono state distrutte, molte ancora saranno distrutte. Noi andiamo a cercare le anime buone che sono perite insieme a quelle cattive. Ecco, questo è il consiglio che io do a questa città: riempite i granai, lavorate di più la terra, siate uniti fra di voi, poiché chi vi ha salvato è l’Anima di gruppo, poiché non c’è un buono ed un cattivo. Avendo formato quest’Anima meravigliosa vi siete salvati, poiché fra di voi vi amate. Siate così e non temete. Solo chi sa pregare e meditare può raggiungere questa grande bellezza e sintonia con nostro Padre!”

Ancora rispose balbettando, il Re: “Cosa dobbiamo fare?”

“Riparatevi da tutti: che nessuno straniero entri in questa città. Chiudete le porte, lavorate e siate uniti, poiché molta confusione presto arriverà.”

E così dicendo, i quattro Cavalieri che avevano il volto coperto da un enorme cappuccio, uno di loro batté il bastone in terra, gli altri fecero uguale e ricominciarono a camminare.

E allora, come ripassarono le porte della città, furono chiusi tutti i battenti, le porte sprangate. Furono costruite delle mura più alte affinché nessun’altro potesse entrare nella città. E lavorarono la terra, la lavorarono insieme: i frutti germogliarono sempre più grossi.

La città fu salva e rimase nella sua abbondanza, mentre i Cavalieri camminarono ancora ed entrarono nelle città distrutte, e fra quei tanti morti toccarono solo i giusti ripetendo: “Figlio di Dio, alzati e seguici!” E quei morti resuscitati seguirono i quattro Cavalieri, e sorridevano fra di loro e si sentivano protetti; ed altri ancora in altre città.

Poi entrarono in un’altra città ancora, dove tre rimasero sulla porta ed uno entrò dentro. Alzò il suo bastone verso l’Alto ed il suo sibilo, la sua voce, rintronò nell’aria, echeggiò per tutte le vallate: “Che i giusti mi seguano!” disse. E molta gente lasciò le proprie case, i suoi averi, e tanti figli rimasero perché non erano ‘giusti’. Seguirono anche loro i quattro Cavalieri e proseguirono tutti per un’altra direzione. Erano leggeri, potevano camminare sulle acque, potevano camminare sull’aria, ma nessuno diceva una parola. Solo da un sorriso di gioia si vedeva sui loro volti che erano stati salvati.

Poi, infine, salirono un monte, e lì i quattro Cavalieri con tutte le anime che avevano radunato le posero in silenzio e dissero: “Ora pregate e digiunate affinché cessino i cataclismi. Formate un’Anima di gruppo, reintegrate dentro di voi e nelle vostre menti, tutto ciò che è di buono e di utile, portatelo chiuso nella vostra mente, poiché solo nel momento in cui avrete dimenticato la forma, vi sentirete figli divini!”

E lì, per sette giorni rimasero insieme, mentre i Cavalieri, in cima alla montagna divennero trasparenti e si posero a nord, a sud, ad ovest, ad est e guardarono i quattro angoli della terra. Gli altri fecero digiuno e pregarono per sette giorni e sette notti, e fra di loro ci fu un’unione così perfetta, un’unione così bella che si amarono e divennero un’anima sola.

Dopo i sette giorni, passati lì ognuno fermo, diritto nel proprio posto, i quattro Angeli ripresero la loro forma completa e dissero agli altri: “Siete pronti. Ora finalmente siete uniti in questa vostra missione. Che qui sia formata una città, ed una croce sia fatta ad ogni segno sopra le grandi porte. Qui ci saranno quattro grandi porte, e sopra ogni porta sia fatta una croce gialla. Dopodiché fate delle grosse cantine, raccogliete le granaglie, i formaggi, la farina e tutte quelle cose che ci vorranno ancora.” In silenzio ascoltavano stupiti, non mormorarono una parola.

Ecco che allora i quattro Guerrieri o Angeli si rimisero in cammino, e lì rimase questa moltitudine e cominciarono a lavorare.

I quattro Guerrieri o Angeli visitarono molte città, e molte furono distrutte. I capi di governo morirono e tante cose furono annullate. Solo pochi rimasero in vita!

Ecco, questa non è una storia, non è una favola, poiché Io vi dico: “State attenti! state attenti! non peccate, non bestemmiate, non fate adulterio! Amatevi nella più grande bellezza, poiché presto molte città ancora saranno visitate e molte saranno distrutte o semidistrutte. Saranno di ammonimento per tutti gli altri paesi di questa vostra terra. Perciò meditate e pregate, affinché, quando arriveranno gli Angeli o Guerrieri dell’Apocalisse, trovino tutto a posto!”

Ed anche a voi sia detto “amatevi”! Che quest’Anima di gruppo si consolidi, sia bella e pura, poiché presto molte cose su questa terra cambieranno ed i buoni sorrideranno, ed i bambini troveranno un altro equilibrio ed un altro modo di vivere.

Oh, fratelli Miei, anche di qui sono passati i quattro Cavalieri: vi hanno veduto, vi hanno benedetto e sono andati oltre. Amatevi fra di voi, formate quest’Anima di gruppo, perché che lo vogliate o no, quest’Anima di gruppo deve essere completata molto alla svelta! Nessuno è il migliore, nessuno è il peggiore!Figli Miei, cari! La pace sia con voi!” (Il Maestro 1.2.95)


     Ora veniamo, in estrema sintesi, alle metafore che come sempre vanno lette secondo il sentire del momento. Apocalisse significa disvelamento e la parabola ci svela i veri significati di questo insegnamento universale.

       I cavalieri sono tutti Angeli, quello con la spada è S.Michele, e certamente non vengono per distruggere, ma al contrario per proteggerci e salvarci, ci indicano la via, ci dicono “seguiteci e sarete salvi”. I veri cavalieri dell'apocalisse siamo noi, tutti noi, quando andiamo in giro a distruggere con i nostri giudizi, le nostre presunzioni, il nostro modo errato di ragionare e di sentire, la maldicenza, l'egoismo. Quando c'è cattiveria è la gente che si distrugge da sola. E' la negatività che distrugge.

      Il cavallo bianco è simbolo del bene. Il padre di Neri, Ottavio (che aveva la veggenza) disse un giorno a Neri: “Tu sei stato battezzato su un cavallo bianco!” perchè vide che sarebbe stato con la sua missione portatore di pace e aiuto per tante persone sofferenti. Il cavallo stesso è un animale positivo e nobile

    Riempire i granai significa compiere opere buone, avere buoni pensieri. Lavorare la terra è amare il pianeta e rispettare la natura, salvandola dal riscaldamento globale (siccità, dunque carestie, dunque migrazioni di massa). Siate uniti tra di voi vuol dire vivere in pace e fratellanza, smettendola con la violenza e le guerre. Che nessuno straniero entri in città significa che nessuna persona venga nelle comunità o nei centri spirituali come il nostro a portare gramigna (zizzania, maldicenza, invidie, gelosie). Chiudere le città tra quattro mura vuol dire chiudere le porte della nostra anima ai difetti e al disamore. Le mura sono la volontà e la fede, la preghiera e la meditazione, senza le quali non si costruisce nulla. Digiunare è stare lontano dalle cose materiali. Per sette giorni rimasero insieme significa restare uniti e pregare affinchè cessino i cataclismi e restare uniti per formare l'Anima di Gruppo, perchè solo con quella ci salveremo, completando il cammino dei sette livelli fino a diventare un'anima sola nel Cuore di Dio.

   Dunque, tutte accezioni positive, salvifiche. Anche l'immagine dei quattro cavalieri che si pongono ai quattro punti cardinali ricorda la rivelazione dei quattro grandi Maestri (tra cui Neri) che difendono l'universo a nord, sud, est e ovest. La croce gialla è la Croce di Luce che rappresenta Gesù (“chi avrà la croce gialla si salverà”) e il giallo, simbolo del sole, è il colore dell'evoluzione divina.

     Tutto questo ci viene spiegato da Luigi 1.2.95 e da Neri 8.2.95.

    Comunque, il male (che creiamo solo noi umani) fa parte dell'evoluzione e anche il male è positivo, perchè da un male scaturisce sempre il bene anche se non si vede subito. Nell'universo non c'è niente di negativo, l'universo non è inquinato, è purezza, siamo noi che inquiniamo tutto con i nostri cattivi pensieri e con le azioni cattive. E' solo il nostro pensiero che crea il male, le guerre, le malattie. Nel creato non c'è nulla di tutto questo.

    I quattro cavalieri rappresentano anche le nostre azioni positive e negative. Quattro come le stagioni, ognuna delle quali ha un ruolo positivo per noi e per la natura, ma questo ruolo con le nostre azioni può trasformarsi in negativo. Le stagioni unite insieme sono una forza positiva.

    L'umanità rinasce sempre da passaggi turbolenti come quando viene un grosso temporale che distrugge..ma poi tutto risorge più forte e bello..è questo che dobbiamo leggere in tutte le situazioni della vita..la vita è Luce! e niente la può distruggere.

   “Non giudichiamo, non condanniamo! Amiamoci, amiamoci! : solo l’amore ci può salvare, è solo l’unione di gruppo che ci può salvare, perché l’eterna dimora, il primo Tempio, è nella nostra mente! perché se noi nella nostra mente non facciamo sì che i nostri pensieri siano puri e lancino pensieri d’amore a tutti gli altri, è il primo Tempio, dove si costruisce il bene; è il vero Tempio dove si costruisce l’opera buona: un’intelligenza che lavora, lancia pensieri positivi, nasce l’amore.” (Neri approf. 8.2.95)


Campana
Per migliorare l'esperienza di navigazione questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, clicca su "acconsento" per abilitarne l'uso.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra informativa completa. Acconsento