Gli ascolti di ottobre 2024 (1° parte)
- lunedì, 16 dicembre 2024
- Domanda:
- Cosa insegnano i Maestri sui colori dell'evoluzione?
- Risposta:
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Sabato 5 ottobre 2024, abbiamo completato la rivelazione di Luigi del 27.1.93 ed abbiamo iniziato l'approfondimento di Neri del 3.2.93. Neri ci spiega che l'uomo è solo e non può essere altrimenti, perché pensa alla materia e non guarda verso l'Alto. Le vibrazioni dell'Alto, che sono energia divina, sono quelle che ci danno la vita. E ce la danno attraverso il respiro. Ma è fondamentale respirare lentamente.
Ecco un esempio di lezione scientifica:
“Se l'uomo sapesse, fosse consapevole di ciò che respira, più di quello che mangia, egli vivrebbe molto più a lungo, perché l’energia che respira la trasmette dentro di sé, e se facesse capo a ciò che ha incamerato, lo renderebbe vitalità!Invece respiriamo così affannosamente da sciupare milioni e milioni di cellule contemporaneamente, neanche finite di consumare dentro il nostro essere, rigettate via subito, senza rendersi conto che noi stiamo sciupando creazione divina.
Ve lo spiegai quando si faceva l’OM: respirare lentamente e non ributtare fuori subito, perché deve avere un ritmo il nostro respiro, il ritmo della vita! L’uomo che respira affrettatamente consuma, e consuma il proprio essere, le cellule del proprio corpo, perché? La cellula del nostro corpo si ricarica tramite il respiro, si ricarica attingendo cellule divine. Se a queste cellule non dà il tempo di ossigenarsi, le ributta fuori subito, le cellule del nostro corpo soffrono perché non hanno un nutrimento regolare, non sono sfruttate fino in fondo, e allora il vostro corpo si deteriora, a poco a poco invecchia più del normale.
E poi soffre: malattie diverse, mal di testa, capogiri, malesseri, pensieri strani... dovuti in maggior parte ad una disgraziata respirazione, perché ogni cellula ha il suo colore. Siccome respirando, non si respira un colore ma milioni di colori che sono i colori della creazione divina, ributtandoli fuori è quasi uno spregio: non abbiamo intelligenza.”
(Neri, approf. 3.2.93 su 27.1.93)
Sabato 12 ottobre 2024, abbiamo proseguito l'approfondimento di Neri del 3.2.93. Neri prosegue le spiegazioni sulle vibrazioni dell'Alto, che sono energia divina, e sono quelle che ci danno la vita. Poi parla dell'inizio del nostro grande cammino: il risveglio da umano a divino, quando si comincia a vedere i colori, e il primo che vede è il colore della sua aurea, ma ovviamente non subito, ci vuole tempo. E alla domanda: quando inizia il risveglio?La sua risposta è questa:
“Il risveglio è quando siamo buoni. Il risveglio è quando non si dice male di nessuno. Il risveglio è quando si ama tutti. Il risveglio è quando si rispetta tutti. Il risveglio è amare, donare amore, senza criticare, solo amore. Questo è il risveglio, è il risveglio dell’intelligenza. Il risveglio del nostro essere è amare tutti."
(Neri, approf. 3.2.93 pag.10)
Sabato 19 ottobre, si è finito l'approfondimento di Neri sulla Rivelazione del 3.2.93, ed iniziato la Rivelazione del Maestro 10.2.93. Nel precedente insegnamento il Maestro ci aveva rivelato che con il risveglio il primo colore che vediamo è quello della nostra aurea (ma ovviamente non subito, ci vuole tempo, molto tempo). Ora ci insegna che quel colore - che per una parte di noi è l'indaco - è molto forte, cupo: va diluito, per poterlo sopportare. Cosicché (col tempo) impariamo a scomporlo, dividendolo in tre colori; e (sempre col tempo) riusciamo a diluirli, prima l'uno, poi l'altro, rendendoli più chiari, in modo che alla fine torna il colore iniziale, che è quello della nostra evoluzione, ma ora molto più chiaro, più trasparente. E' il lavoro che in tanti anni l'essere umano risvegliato fa su di sè, per combattere il suo ego e migliorarsi.
Col tempo “Egli è libero nel suo colore, lo assorbe e diventano una cosa sola. Egli ha dovuto lottare per vincere e per essere finalmente il padrone del suo piano evolutivo, e questo lo rende felice poiché egli ha vinto ancora, è riuscito a riunire, a riformare quel colore che gli spettava per vivere e regnare nel suo piano evolutivo.”
(Il Maestro 10.2.93)