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Domanda n.83: “La sofferenza e la gioia” (“Ascoltiamo l'intelligenza visiva”)

giovedì, 10 dicembre 2020

Domanda:
“Cara Maria, vorrei che tu ci spiegassi questo contrasto che c'è fra la sofferenza, che è alla base della nostra evoluzione, e la gioia che, come dice Neri, deve essere dentro di noi e che è simbolo d’intelligenza divina. Io vorrei rifuggire dalle cose terrene, che, come ci avete detto sempre, non danno gioia e anzi portano solo sofferenza! Ma il problema è che sono le cose terrene a non lasciarci un po' di respiro! Non c’è mai un attimo di tempo libero per poter andare altrove a cercare quello che ci dite!...Per poter elevare i pensieri, lassù dove sarebbe bene portarli per trovare la gioia!”

Risposta:
Cara Rita, bisogna fermarsi e riflettere, dobbiamo scoprire la nostra vera intelligenza, l’intelligenza che i maestri hanno chiamato “visiva”, quella che ci permette di vedere la Verità e di capire che ci dobbiamo distaccare dalle cose terrene.

Non dobbiamo lasciarci trasportare dall’istinto, da quell’intelligenza che è solo passiva, non dobbiamo restare fermi, schiavi degli eventi terreni: l’essere umano che soffre, piange e si dispera, quell'essere si blocca, rimane fermo, immerso nei suoi pensieri, immerso nel suo modo di vedere. Se invece per un attimo riflette e pensa al suo modo di essere, all’intelligenza che gli parla, allora si sente vivo e diventa cosciente della sua vita, diventa cosciente di ciò che pensa. E questo pensiero, così meravigliosamente bello, lo avvolge, lo protegge, lo aiuta liberandolo piano piano dal karma.

“Perché questo? Perché l’intelligenza è la parte viva di voi, e se è parte viva, intelligenza visiva che tutto vede e tutto può, non può più assoggettarsi al karma. Il karma è per chi è triste, serio, pensoso. Ma io vi dico di sorridere e gioire. Godete dentro di voi, perché è lì che potete vedere tutta l’immensità di un vostro pensiero.” (Il Maestro 30.10.91)

Impariamo allora a sorridere, a contentarci di quello che si ha, ad essere felici; allora ci approprieremo della nostra intelligenza vera, quella che ci guiderà nell’universo dove c’è la Luce. La nostra intelligenza soffre se non può spaziare.

Svegliamoci e prestiamo ascolto alla nostra intelligenza visiva. Intelligenza è coscienza di tutto ciò che si conosce, poiché la conoscenza, che è dentro ognuno di noi, Gesù è venuto per risvegliarla. Ci ha dato il soffio della Sua intelligenza affinché la nostra si svegli, e la conoscenza che è in noi cominci ad essere viva, fattiva, piena di calore, di luce e di amore: “aiutare ma non soffrire, godere invece della bellezza e delle sensazioni di questa grande gioia che è nell’intelligenza.” (Il Maestro 30.10.91)

Se conosceremo la nostra vera intelligenza, allora dimenticheremo il nostro corpo ed il nostro karma: questo è un modo rapidissimo per evolversi, e meraviglioso. Stacchiamoci dai pensieri della vita e ritroviamo l’intelligenza pura, che significa amore, generosità, gioia, distacco da tutto. E' solo tramite essa che si va al centro dell’universo, al cuore di Dio. E allora “ti accorgerai di essere utile e di essere grande in questo tuo piccolo cammino terreno.” (Luigi 30.10.91)

Ti riporto ciò che hanno detto Il Maestro e Luigi nella rivelazione donataci il 30.10.91 su questi temi e su un modo nuovo di vedere la dualità.



“Io vedo l’uomo della terra camminare in grande confusione, senza nessun senso di direzione; e pensa in maniera disordinata, in una maniera che non è attiva, che non è positiva. Sempre in maniera distratta egli pensa e si lascia trasportare dal proprio istinto, dalla propria indole, si lascia trasportare da quell’intelligenza passiva che lo porta lontano, senza una meta.

Ma è giusto questo? Egli non è più padrone di se stesso, è prigioniero della sua stessa entità, prigioniero del suo istinto che non controlla, non comanda, non guida. Si lascia così, inerme, trasportare nell’ambito della propria esistenza, senza conoscere la Verità. Non conosce se stesso, ma la cosa è come se non lo riguardasse. Se però l’uomo della terra si fermasse un attimo a pensare invece di essere trasportato dal proprio istinto, egli capirebbe che è vivo.

Allora Io dico:“Fermati uomo della terra, rifletti e pensa a ciò che il tuo pensiero ti sussurra; dopodiché, sèntiti vivo e pensa, medita su ciò che senti, su ciò che vedi. Non essere distratto nella tua piccola esistenza terrena, ma fermati e rifletti. ”Ecco che allora ti accorgerai che questo impulso, la forza astrale che ti guida e che è il tuo pensiero, non è distrazione, ti accorgerai di essere utile e di essere grande in questo tuo piccolo cammino terreno.

Ecco che allora, se l’uomo si ferma, si accorge di essere utile, di essere vero, di essere vivo; e allora si accorge di avere un’intelligenza, un’intelligenza vera, un’intelligenza soprattutto visiva.

Voi Mi direte: “Un’intelligenza visiva?” Sì, poiché l’intelligenza è la prima vera vita che è in voi: visiva! Visiva perché è l’intelligenza che è viva ed è vera. Allora, quest’intelligenza visiva, che vede tutto, si espande al di fuori di voi perché può contenere tutto! Nella sua grande, immensa forza che guida ogni essere umano, lo porta su con sé, al di sopra della sua terra, più in alto ancora. Ella spazia e vede, spazia e controlla, si espande ed è viva: un’intelligenza viva, visiva. Ella vi guida, vi parla, vi brucia, arde dentro di voi.

Pensate per quante cose l’essere della terra può adoperare la propria intelligenza così poco e così male! Egli non sa controllare la propria intelligenza e molte volte la lascia andare da sola, e lui rimane triste e non sa che nella sua tristezza perde la conoscenza della sua intelligenza che vede tutto! E per controllarla, cosa bisogna fare? per sfruttarla per intero? Essere felici, sorridere, essere contenti, quasi beatificati dal proprio entusiasmo interiore.

Ecco, per contenere questa grande verità, prima di tutto ricordatevi di essere felici: sorridete, sorridete sempre, poiché l’intelligenza che nasce dal di dentro di voi, vi guiderà sicuramente in luoghi lontani, in luoghi sicuri, pieni di Luce. Non pensate, non fate niente, solo la felicità, la gioia dovete provare, l’amore verso voi stessi e verso il prossimo. Riempitevi di gioia, riempitevi d’amore!

Ecco che allora l’intelligenza che è in voi, viene adoperata nel senso più assoluto, nel senso che vi trasporta e vi rinnova. Non deve essere il corpo a contenere l’intelligenza, ma deve essere l’intelligenza che contiene il corpo....E non dovete essere illuminati dall’esterno, ma illuminati dall’interno affinché la Luce si espanda, si rinnovi, si esalti, e questa grande forza di intelligenza che non ha corpo, possa spaziare, allargarsi, dimorare, vedere, aiutare ma non soffrire, godere invece della bellezza e delle sensazioni di questa grande gioia che è nell’intelligenza.

Se voi sarete un giorno tanto vivi e tanto svegli da vedere che l’intelligenza non è passiva ma attiva, questa intelligenza che tutto vede… poiché voi non siete corpo, non siete carne, non siete materia, ma siete fatti di intelligenza attiva, intelligenza attiva-visiva che tutto vede. E allora, non dite più “io sono, io mi chiamo, io sono giovane o io sono vecchio”; dite sempre “io sono intelligenza, intelligenza attiva, dove la mia intelligenza la metto a frutto nella più grande conoscenza che il Creatore mi ha donato”.

E allora Io vi dico: “Svegliatevi e pensate per un attimo ciò che la vostra intelligenza vi dice, ciò che la vostra intelligenza vi parla, e nel parlare consuma il vostro corpo. ”Ecco, ascoltatela quest’intelligenza che fa parte della vera vita che è dentro di voi e dentro l’universo intero, che non conosce i confini poiché la vostra intelligenza non ha limiti. È limitato l’uomo che non pensa, non parla, non ascolta la propria intelligenza, poiché la vostra intelligenza non ha confini!

Eccomi a voi, fratelli Miei, perché Io vi dico che se volete, sarete come Me intelligenza pura, visiva; perciò parlate a voi stessi ed alla vostra intelligenza.”

(Il Maestro 30.10.91)



“Intelligenza è coscienza di tutto ciò che si conosce, poiché la conoscenza, che è addormentata in ognuno di voi, Lui è venuto per risvegliarla. Vi ha dato il soffio della Sua intelligenza affinché la vostra si svegli, poiché la conoscenza che è già nata dentro di voi, possa cominciare ad essere viva, fattiva, amorosa, piena di calore, di luce e di amore.

Poiché voi soffrite il vostro karma, è per un patto tacito fatto prima di scendere sulla terra, ed avete due soluzioni: la prima è fare evoluzione passiva, quella che fate ora: lavorate, pregate, vi contentate dei piaceri della terra e lì non cercate più niente. Accumulate, vi arrabbiate... Perché questo? Perché vi manca la gioia, e questo è il vostro karma.

Ogni essere che scende sulla terra ha questa dualità: è il patto che avete fatto. Però, se io mi sveglio, se io mi sveglio felice e sorridente, se io mi sveglio dentro di me durante il cammino della vita, il karma cessa se io saprò conoscere di avere un’intelligenza. Allora non seguirò più ogni fattore della vita, ogni causa-effetto. Tutto si annullerà perché fermato in posizione di conoscenza, per poter ascoltare la vostra intelligenza che vi parla in continuazione: ecco che il karma cessa.

Queste sono le due soluzioni: o il dolore o la conoscenza. Ma se il dolore vi dà conoscenza, perché allora non si conosce? Perché l’essere che soffre e piange, si blocca, rimane fermo, immerso nei suoi pensieri, immerso nel suo modo di vedere. Ma se si mette un attimo muto e pensa al suo modo di essere, all’intelligenza che gli parla, allora si sente vivo e diventa cosciente della sua vita, diventa cosciente di ciò che pensa. E questo pensiero, così meravigliosamente bello, vi avvolge, vi protegge, vi aiuta togliendovi il karma.

Perché questo? Perché l’intelligenza è la parte viva di voi, e se è parte viva, intelligenza visiva che tutto vede e tutto può, non può più assoggettarsi al karma. Il karma è per chi è triste, serio, pensoso. Ma io vi dico di sorridere e gioire. Godete dentro di voi, perché è lì che potete vedere tutta l’immensità di un vostro pensiero. Dovete sorridere, perché Dio vi ha dato gioia e vi ha dato la conoscenza per poterlo fare. Ecco, voi avete tutto questo!

E allora sorridi, perché solo col sorriso puoi creare l’attenzione della tua intelligenza. E allora se conoscerai l’attenzione della tua intelligenza, dimenticherai il tuo corpo ed il tuo karma. È un modo di evolversi rapidissimo. È un modo di evolversi meraviglioso!

La tua intelligenza sopra di te ti guarda e ti chiama, affinché tu ti accorga di lei. Il resto sarà cancellato immediatamente, perché tu entrerai a far parte nella parte dell’universo. E allora che vuoi che importi del vestito, delle scarpe o i doveri della vita, i doveri di dire: ‘Lo devo fare, lo devo fare!’ Dicendo lo devo fare sei già schiava delle tue stesse intenzioni, del tuo stesso modo di pensare. Se ti perdi nei pensieri della vita, non ti potrai mai accorgere che la tua intelligenza ti guarda e ti chiama!...

Intelligenza significa amore, intelligenza significa generosità, intelligenza significa essere distaccati da tutto. Come potrebbe essere intelligente se attaccato a tutto? Ecco perché ho detto: sorridete, gioite, godete, perché solo così vi potete accorgere di avere un’intelligenza. Se vi ho detto che l’intelligenza è gioia, è amore, è contemplazione, vi ho detto che intelligenza è estasi, come può essere separato l’amore?

E allora io vi dico che aiuterò nel karma della vita quelli che non ce la faranno, ma soprattutto aiuterò chi avrà la conoscenza. Benedirò allora il vostro grande, immenso amore che è parte di me. Su, svegliatevi! I Santi si accorsero di avere un’intelligenza! La mia intelligenza vi accarezza e vi saluta. Pace a tutti, ma soprattutto, pace a chi sorride, pace a chi ama, pace a chi dona, perché ha conosciuto la gioia della propria verità!”

(Luigi 30.10.91)
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