N° 12 – MAESTRO LUIGI - 23-11-1988 - IL GRANDE TESORO E L’ANSIA
Io conoscevo uno che aspettava, seduto su un masso, l’arcobaleno, perché diceva che dall’altra parte avrebbe trovato il grande tesoro. E stava lì con ansia, perché voleva il di più, voleva il grande tesoro.
Quando poteva osservare l’arcobaleno, gli correva incontro per trovarne la fine. Ma non poteva trovarla e trovare il tesoro. E l’ansia lo divorava per questa sua ricerca che non cessava mai.
Cercava, cercava, cercava per avere l’oro, l’oro, l’oro, le gemme, l’oro, la ricchezza. L’ansia lo consumava e lo divorava.
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Ma non è in voi l’ansia del tesoro, delle gemme: è l’ansia della ricerca, è l’ansia di volere di più, quell’ansia che non vi porta, molte volte un giovamento spirituale, ma vi riporta indietro, poiché l’ansia consuma, l’ansia divora.
Le gemme e l’oro che voi cercate nella spiritualità, si trovano nella calma, che è la gemma più preziosa; si trovano nell’amore, che è il diamante più bello; si trovano nella carità, e soprattutto si trovano nella pazienza e nel sapere riconoscere ciò che si ha. Ecco perché l’ansia molte volte divora e nasce questo desiderio di volere un qualcosa che non si può avere.
Viene detto che è positivo cercare, sì, ma non è positiva l’ansia in cui ci si può perdere. È positiva l’ansia che si consuma nell’Amore divino; non è positiva l’ansia che trapassa il vostro amore fisico, oltrepassa quella figura umana e spirituale, oltrepassa ogni vostro sentimento interiore, oltrepassa il vostro sguardo che non vi fa vedere il giusto, oltrepassa la vostra parola che finisce per non essere più vera.
Ma la persona, l’essere umano che vaga sulla terra, l’umile che non cerca, che accetta e sorride per quello che ha, avrà tanto di più. Questa è l’ansia.