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Domanda n.122. “Come ripulire la nostra aurea” (chiarimenti sulla volontà e sul fuoco cosmico)
- sabato, 10 dicembre 2022
- Domanda:
- Cara Maria, nella domanda precedente n.121 (rivelazioni del 25.9.91 sul fuoco cosmico e sulla volontà) ci sono diversi riferimenti all'aurea e al suo colore. Il Maestro dice: “Se voi desiderate veramente questa libertà del vostro io, la fiamma, lo spirito che è in voi esce, oltrepassa l’aurea che è intorno a voi, si accende dall’attimo in cui il vostro spirito esce dalla vostra aurea, si accende il fuoco cosmico, e voi, avvolti nelle fiamme avete la vostra liberazione! E l'aurea intorno a voi si fa sempre di colori più smaglianti: dal nero al celeste e dal celeste al rosa e al rosso ed il bianco nel mezzo.” Ti chiedo: ma il fuoco cosmico non interferisce con l'aurea? Che relazione c'è tra il fuoco cosmico che è fuori di noi e l'aurea che circonda il nostro corpo?
- Risposta:
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Come hai letto nella risposta alla domanda precedente, la nostra volontà dobbiamo usarla per liberare l’anima dall’attaccamento al corpo. Così facendo, la nostra aurea troverà spazio e si ingrandirà. Come avviene? Il fuoco cosmico, la fiamma che è ovunque, e dunque anche intorno a noi, agisce quando il nostro spirito si libera. Sai già che "Il fuoco cosmico non è altro che il fuoco del nostro spirito che esce e brucia tutte le scorie che tengono prigioniero il nostro corpo, quelle scorie che ci attanagliano e ci tengono prigionieri." (Neri 2.10.91).
Nella risposta alla domanda n.74 spiegavo che noi Figli della Luce dobbiamo cercare di fare venire fuori la fiamma dello spirito che è dentro di noi. Cos'è questa fiamma? E' il cuore che si apre, è il donare noi stessi agli altri, è il compiere gesti anche piccoli, ma di autentica condivisione. La fiamma è amore.
Se tu ci pensi bene, quante volte ti accorgi di avere perso l'attimo per un gesto, magari solo un sorriso o una buona parola: avresti potuto compiere quel gesto, regalare quel sorriso, dire quella buona parola e non lo hai fatto. Perchè? Perchè la tua personalità ha prevalso: il tuo orgoglio ti ha bloccato, oppure la titubanza, magari una delle tante paure che abbiamo, non solo la paura dell'altro, del diverso, ma anche la paura di esporsi, di aprire troppo il cuore, la paura di amare o persino di essere amati.
E qual'è la chiave da usare per aprirlo, questo benedetto cuore?: "Buttiamo via gli stracci vecchi, rinnoviamo la nostra pelle, e doniamo a Dio ciò che ci contiene dentro di noi; non l'esteriore, che non ci appaga, ma l'interiore, che ci riscalda assai." (Neri, 4.4.90). La chiave è una sola, l'amore, questo è l'unico antidoto alle paure, l'amore spirituale è l'unica arma per migliorarci. “Perchè avete paura? Non avete ancora fede?” (vangelo di Marco 4,40).
Nella rivelazione 25.9.91 che hai menzionato il Maestro spiega come si può ottenere una Luce sempre più pura: l'io liberato sentirà sempre meno il peso del karma. E Luigi ha chiarito come si possa bruciare dentro di noi la negatività: ottenere la Luce con la volontà di desiderare la liberazione del nostro essere. E' lui che risponde alla tua domanda: quando il nostro spirito esce dal corpo, oltrepassa l’aurea, ed è allora che si accende il fuoco cosmico che brucia le nostre negatività e ce ne libera.
“LIbero, ecco che l’essere umano è sempre più felice e mai scontento, perché ha trovato la liberazione dai propri sensi. Egli così esce, illuminando la sua stessa luce che è l’aurea. Si trasporta ancora all’esterno ed il fuoco cosmico brucia la negatività intorno a lui lasciandolo libero, affinché non possa più dire: “Io sono uno schiavo dei miei sentimenti, io sono uno schiavo del mio amore terreno, io sono uno schiavo dei miei pensieri”. (Il Maestro 25.9.91)
Perciò, se noi vogliamo -ma seriamente (costanza della volontà!)- liberarci dei difetti dell'ego, la fiamma, cioè lo spirito che è in noi, oltrepassa la nostra aurea (dunque non la tocca e tanto meno la brucia) e forma come una fiamma che -sempre se la nostra volontà è davvero diretta in tal senso- brucia le “scorie” e aumenta lo spazio intorno al corpo, consentendo alla nostra aurea di ingrandirsi, di allargarsi e anche di cambiare colore.
Chiarisce Neri: “Cosa significa? Significa uscire, dare spazio al nostro essere di questa scintilla interiore per uscire e renderla libera, per renderla cosciente di questa volontà della liberazione del corpo. Uscendo, forma l’aurea ancora maggiore. Cos’è l’aurea? L’aurea non è altro che l’espressione e la luce del nostro spirito. Ma se vuole farsi spazio, vuole diventare viva e vera, deve bruciare intorno a noi tutte le scorie che circondano il nostro corpo.
Se noi lasciamo libero lo spirito affinché esso si faccia vivo, si accende col suo calore, la sua luce, la sua forza: il fuoco cosmico, quella fiamma che è intorno a noi, attenti!, si forma solamente quando il nostro spirito è libero! Si forma il fuoco cosmico.
Il fuoco cosmico cos’è? Non è altro che il fuoco del nostro spirito che esce e brucia tutte le scorie che tengono prigioniero il nostro corpo, quelle scorie che ci attanagliano e ci tengono prigionieri. Bruciando dà spazio sempre di più per rendere libero lo spirito di evadere. Non può evadere se non ha spazio e per farsi spazio deve bruciare intorno a sé, ripeto, tutte le scorie che ci tengono prigionieri.” (Neri, approf. 2.10.91 su 25.9.91)
Neri spiega che, quando noi preghiamo o meditiamo, in definitiva è la nostra “volontà creatrice” che brucia intorno a noi tutte le negatività e dà spazio all'aurea. Siamo noi, dicendo “io voglio” in meditazione che staniamo dentro di noi i difetti e ce ne liberiamo! Però bisogna essere noi consapevoli, bisogna essere noi forti da poter costruire questa volontà, perché questa volontà si costruisce soltanto con i nostri desideri, il nostro modo di vivere, di vedere, di sentire, perché la volontà la creiamo noi! “Bisogna essere noi a dar fuoco alla negatività, bisogna essere noi, nella nostra liberazione, ad arrivare al punto di dire sempre di più: ‘Io sono vivo! sono vero! sono libero’!” (Neri 2.10.91)
Poi l'aurea, che all'inizio è nera, comincia a cambiare e acquisisce via via colori più smaglianti: dal blu fino all'oro. La fiamma sopra la ghiandola pineale diviene sempre più grande e più chiara, fino ad assumere un colore indefinibile e trasparente: questo colore è la coscienza del proprio io, che una volta liberata non sentirà più il peso del corpo, non sentirà più il peso del karma.
Dice ancora Neri: “Ma siete voi che guidate il corpo, non più il corpo voi stessi, il vostro spirito. Perché tutte le nostre evoluzioni, i sette piani evolutivi, è sempre il corpo che porta dentro di sé questo spirito da purificare; ma se noi riusciamo ad accendere fuori di noi questo fuoco cosmico, allora riusciremo a guidare noi il corpo e non più il corpo noi! Ecco che allora siamo veramente liberi!” (Neri 2.10.91)
Dunque, non solo il fuoco cosmico non interferisce con l'aurea, ma anzi è l’aurea che provoca il fuoco cosmico! Più che si allarga più pura si fa, cambiando di colore: comincia dal nero, il celeste, il blu, il rosso e poi dopo c’è il rosa, il verde pallido, il bianco e l’oro! Queste sono tutte le fasi evolutive che abbiamo dentro di noi. All'inizio l'abbiamo nera e intorno a noi vediamo solo il blu o il nero. Evolvendoci abbiamo via via gli altri colori fino ad arrivare all’oro. Più che siamo evoluti e più che l'aurea si allarga intorno al corpo. Quante volte è stato detto. “se voi non brucerete le scorie che tengono prigioniero il vostro spirito non farete evoluzione!”
Un tempo non era spiegabile, perché non l’avremmo capito, oggi sì. Più evoluzione facciamo, più la nostra aurea si allarga e cambia colore fino a che è solo Luce. Dice Neri: “Io vedo le vostre auree, ma sono di venti colori diversi uno da un altro! Eppure, vedete quanto è bello: le anime che hanno una luce più bassa, hanno bisogno degli altri che l’hanno maggiore. Pensate che bellezza è questa!” (Neri 2.10.91)
E se uno sbaglia, cio
è ricade nel difetto che sta combattendo, non è che lui torna ad un livello inferiore, no, rimane dov'è, come a scuola. “Ripeterà, però rimane dove è, non torna mai indietro.” (Neri 2.10.91)
Tutto questo lavoro che siamo chiamati a compiere parte da noi, da dentro di noi.
“Perciò, se cercate Me, cercateMi dentro di voi, perché Io sono in voi. Non importa che alziate gli occhi al Cielo, alzateli solo per glorificare la creazione che Dio vi ha dato; ma se voi cercate voi, cercatevi dentro di voi, perché Io vi ripeto, Io sono dentro di voi. Perciò, chi cerca se stesso, trova Me.” (Il Maestro 29.4.92)