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Domanda n.44: "Significati del Padre Nostro"

venerdì, 7 dicembre 2018

Domanda:
"Cara Maria, qualche giorno fa Papa Francesco ha suggerito una modifica al Padre Nostro, e cioè sostituire questa invocazione "non ci indurre in tentazione" con quest'altra "non abbandonarci alla tentazione". E l'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana l'ha approvata. Ma, al di là di questa modifica, il cui senso è condivisibile, posto che Dio non ci può indurre in tentazione, volevo chiederti: quali sono, più in generale, i significati del Padre Nostro, soprattutto alla luce degli insegnamenti del Maestro che noi abbiamo avuto tramite Neri?"

Risposta:
"Cara Silvia, con questa preghiera che ha insegnato agli apostoli, Gesù ha cercato di rompere con una certa mentalità che tendeva ad allontanare l'uomo da Dio, ed ha trovato nella semplicità di questa preghiera il modo per facilitare il dialogo con Dio, che Gesù ha chiamato ed ha insegnato a chiamare “Padre” (in altri passi del Vangelo lo ha chiamato addirittura con un più confidenziale e meno tradizionale ebraico "Abbà", cioè "papà").

Come sai, sono note due versioni del Padre Nostro: la formula riportata nel Vangelo di Matteo (6,9-13) durante il Discorso della Montagna e la forma più breve riferita nel Vangelo di Luca (11,2-4).

La versione di Matteo è la più nota, ed è anche quella in uso nella liturgia cattolica: «Padre nostro che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; / venga il tuo regno;/ sia fatta la tua volontà, / come in cielo così in terra. / Dacci oggi il nostro pane quotidiano, / rimetti a noi i nostri debiti / come noi li rimettiamo ai nostri debitori,/ e non ci indurre in tentazione,/ ma liberaci dal male».

La liturgia ci dice che l’esortazione iniziale "Padre nostro che sei nei cieli" è seguita da sette richieste: le prime tre hanno come oggetto la gloria del Padre come la santificazione del Suo nome, l’avvento del Suo regno e il compimento della Sua volontà. Le altre quattro presentano a Dio i desideri dell’uomo: la richiesta del cibo quotidiano, la preservazione dal peccato, la liberazione dalle prove terrene e la vittoria del bene sul male.



Secondo gli insegnamenti che Gesù/Il Maestro, tramite Neri, ci ha donato, credo che possiamo leggere in questa preghiera anche altri importanti significati.
Provo ad indicartene qualcuno:


Padre nostro

Lui è nostro Padre non solo in senso figurato, ma anche nel vero senso della parola, perchè noi siamo davvero figli Suoi, siamo "divini" perchè abbiamo dentro di noi una parte di Lui, la scintilla divina ("Tu credi di non essere Gesù? Dentro di te c’è Dio!": Marco 1.10.83).


che sei nei cieli,

Lui è nei cieli perchè è "celatus" (celato, cioè "nascosto"), è nascosto alla nostra vista, nel senso che noi non potremo vederlo finchè non avremo terminato il nostro percorso di purificazione e saremo tornati a Lui e riuniti con Lui nel Suo Cuore


sia santificato il Tuo nome,

il Suo nome va santificato perchè la santità è l'Essenza Divina stessa, è lo scopo del nostro percorso: noi tutti diventeremo santi quando saremo completamente evoluti, quando saremo diventati puri (seguendo l’invito di Gesù: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste", vangelo di Matteo 5, 48).

venga il Tuo regno,

il Suo regno altro non è che l'Era Nuova, quella in cui in cui ci condurrà Neri, l'era dell'uomo davvero spirituale, l'uomo purificato e santificato, l'era in cui ci sarà un solo dire e un solo fare ("una nuova era in cui deve unirsi il giallo al nero, al rosso e al bianco: tutti sono uniti nella bellezza della Creazione!" : La Madonna 29.9.93) (“e verrà un giorno che ci sarà un solo dire ed un solo fare, perché tutti si trasformeranno e capiranno”: Luigi 12.12.84)

sia fatta la Tua volontà

la Sua volontà è il Suo Disegno Divino: si compia interamente il percorso di consapevolezza di quella conoscenza che ci riporterà a Lui, al centro del Suo Cuore ("È questo che noi dobbiamo fare con l’andar del tempo, incarnazione dopo incarnazione, ritrovare la nostra purezza, la semplicità di un bambino che ci guarda e sorride": Neri 14.12.91)


come in cielo così in terra.

e ciò avvenga sia in cielo, cioè nell'universo, sia in terra, cioè nell'essere umano. Sia in alto che in basso, perchè Dio esiste nell'universo come nell'uomo. L'Uno è l'essenza della creazione: tutto è Uno ("cerchiamo dentro di noi il Microcosmo, troveremo la Luce, la Luce che ci appartiene di diritto, ci appartiene in parte perchè questo mio Microcosmo è legato al tuo, al suo, a quello di tutti noi e di tutti gli altri": Neri 24.10.90 pag. 4) ("Il Microcosmo è il Cuore di Dio...mentre il Macrocosmo è il lato terreno, la parte umana": Neri 12.9.90 pag.11)

Dacci oggi il nostro pane quotidiano

dai a tutti noi ogni giorno la Tua Luce, nutrimento quotidiano per la nostra anima, senza la quale non possiamo migliorarci passo dopo passo, giorno dopo giorno ("La Grande Luce che vi guida, che vi consola, tutto vi permette affinché la vostra mente vi faccia da guida e da evoluzione contemporaneamente, perché ogni vostro suggerimento non è dato dalla vostra fantasia, ma dal Vero che è e che è Luce, dal Vero che è e vi dà la vita, dal Vero che è già in voi.: Il Maestro 4.12.80)

rimetti a noi i nostri debiti

perdonaci tutti i nostri errori, le nostre debolezze e i nostri peccati, che soprattutto sono assenza di amore, amore che non riusciamo ancora a dare abbastanza ("Ci dobbiamo certo angustiare dello sbaglio fatto. Io mi sento ferito quando sbaglio, urlo di dolore durante la notte, urlo sul serio… poi basta! Non posso cullare lo sbaglio con sentimento stolto dentro di me, perché altrimenti lo crescerei, lo coltiverei, lo porterei avanti nell’infinito insieme a me. Non l’hai superato? Lo supererai; allora prega il Signore che ti aiuti a superare lo sbaglio fatto: Neri 24.9.90 pag.5)


come noi li rimettiamo ai nostri debitori

perchè noi a nostra volta dobbiamo riuscire a perdonare gli errori, le debolezze e i peccati degli altri e dobbiamo accettare ed amare senza condizioni anche chi ci ha fatto un torto ("non c'è difetto più grande del non perdonare, il perdono è ciò che fa evolvere più velocemente, e chi non conosce l'amore non può perdonare": il Maestro 27.5.87)



e non abbandonarci alla tentazione,

aiutaci a restare lontani dalle numerose tentazioni terrene, che sono tutto ciò che ci fa tornare indietro nel nostro percorso di abbandono della personalità e dell'ego ("Ognuno deve spogliarsi del proprio io interiore e rinnovarsi a quella che è la nuova vita": Luigi 12.12.84).


ma liberaci dal male.

e soprattutto aiutaci a liberarci completamente dal male, da quel male che stiamo sopportando e che noi stessi abbiamo scelto attraverso l'autogiudizio prima di tornare sulla terra; aiutaci con la forza della fede a liberarcene piano piano completamente per arrivare ad essere conTe e in Te, al termine del ciclo delle vite ("Saremo allora Uno con Lui e con tutti gli esseri umani": messaggio di Maria Vergine 12.7.2000).



Vorrei chiudere questa risposta pregandoti di rileggere due brani degli approfondimenti di Neri, uno sulle vecchie mentalità da cambiare, e l'altro sull'amore:


"Siamo troppo legati alle vecchie usanze, come siamo legati ai vecchi abiti, ai vecchi ninnoli, come siamo legati alle vecchie calze, alle vecchie scarpe, a tutto questo, no! noi siamo eternamente rinnovati ogni giorno, ed ogni giorno che passa noi otteniamo le cose più belle, le cose più nuove, perché sono i gioielli della vita che si devono affacciare davanti a noi.

Ciò che è vecchio, spazzatelo via! perché il vecchio vi tiene fermi, vi tiene fermi nel vostro vecchio, nella vostra vita; vi tiene fermi lontano da questo momento! rinnovatevi! rinnovatevi come Lui ci rinnova! o altrimenti non saremo mai evoluti! noi si fa parte del nuovo, noi si fa parte della vita nuova! Che importa delle cose vecchie! regalatele, datele via, ne avrete delle nuove, perché il vecchio vi tiene fermi con i pensieri! Buttate via il vecchio, buttate via le vostre cose vecchie, i vostri ricordi vecchi, i vostri pensieri vecchi, buttate via le vostre azioni, i vostri modi di fare vecchi, le vostre abitudini vecchie! Buttate via ciò che non vi appartiene più! rinnovatevi continuamente, perché la vita è un rinnovo continuo.

Lo spirito si rinnova giorno per giorno! e lo spirito che si rinnova ha bisogno di trovare cose nuove, ha bisogno di sentire cose nuove, di vedere cose nuove, come i vostri occhi hanno bisogno di vedere cose nuove, le vostre orecchie hanno bisogno di sentire cose nuove!

Rinnovatevi! rinnovatevi! spazzate via il vecchio! perché voi siete e fate parte di una vita nuova, di una speranza nuova, di un mondo nuovo, di un’abitudine nuova. Noi siamo parte di un’Era nuova! ricordatevelo sempre! Chi è attaccato al vecchio è perché lui è vecchio, altrimenti non sarebbe attaccato alle cose vecchie, ma cercherebbe le cose nuove, le azioni nuove!" (Neri approf. n.178.39 del 4.12.93 su 24.11.93, pag.4)



"Bisogna essere vivi, veri, dominare la mente. Lasciamo che questa mente, invece di essere dondolata da tutti i frastuoni di questa vita, sia solamente dondolata dall’amore che ci circonda e che c’è dentro di noi! Questa è la cosa più bella. La vita, questa vita che noi stiamo facendo non ci appartiene, non ci appartengono le prove di ogni giorno, non ci appartengono tutte le cose che noi facciamo giorno per giorno: è un’illusione!

Quello che ci appartiene è solamente l’amore, è dominare la mente con questo amore e farlo ricrescere, fortificarlo, perché è solo la mente che può dominare tutta la nostra piccola esistenza. Ecco che allora possiamo dire veramente di essere vivi, di essere veri.

Nessuno di noi lo può sapere fino a quando non ha il completo dominio della propria mente. Finché la mente noi si lascia libera… sbizzarrita da ogni confusione di pensiero .... perché è libera insieme allo spirito, non libera insieme ai pensieri del proprio ego, ai pensieri del proprio corpo. Allora, prima di tutto, dobbiamo liberare la mente, perché solo liberando la mente possiamo liberare noi stessi....
Fino a quando la spiritualità non avrà il sopravvento su tutto, l’essere umano, soggiogato da questa vita terrena, non avrà altro che il trasporto della sofferenza e della sua incredibile verità perduta." (Neri approf. n. 64.15 del 10.10.90 su 3.10.90, pag. 4).

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